Settimana dal 8 al 15 ottobre 2023 CAMMINARE INSIEME

Foglio settimanale della Parrocchia
S. Leonardo Confessore
Tel. 0382 587113
Cell. 335 83 99422

sanleonardoevalle@gmail.com
Settimana dal 8 al 15 ottobre 2023

Calendario Liturgico

Domenica 8(XXVII T.O.):  
ore 8.00: Giuseppe Gui                 
ore 9.30 (alla Motta): fam. Corona
ore 11.00: Osvaldo Sozzani e fam. defunti

Lunedì 9: ore 16.30

Martedì 10: ore 16.30

Mercoledì 11: ore 16.30

Giovedì 12:
ore 16.30: Maria Bisoni e famigliari defunti

Venerdì 13: ore 16.30

Sabato 14:
ore 17.00: Cinzia, Luisa Tarantola e Carlo

Domenica 15(XXVIII T.O.):  
ore 8.00:  Antonio Boggiani e Anna Vitti 
ore 9.30 (alla Motta): fam. Pelle, Mantegazzi e Cordoni
ore 11.00:Marco e Luigi Sciorati; Annunciata Cislaghi

Messaggio

Cari fratelli,

Isaia, nel celeberrimo canto della vigna, limpidamente ci parla della delusione di Dio davanti alla durezza di cuore del suo popolo. Questa delusione è espressa con un gioco di parole apprezzabile solamente nel testo originale ebraico: l’ingiustizia è la risposta negativa che l’uomo oppone alla speranza ed alla fiducia che Dio ripone in lui.

La delusione aumenta nella parabola del vangelo, perché il rifiuto è totale ed arriva alla uccisione del Figlio. Ma la speranza di Dio non muore mai; infatti la vigna-regno è consegnata ad un nuovo popolo. Esiste sempre nella storia un piccolo gregge che non delude la speranza che Dio ripone nell’uomo.

La storia della salvezza contempla due momenti: c’è l’agricoltore che pianta e cura la vigna e c’è chi raccoglie la risposta della vigna con i suoi frutti. La grazia e le opere si intrecciano in un dialogo che conduce al Regno. Ed è per questo che la vigna improduttiva non ha senso e perciò per lei scatta il giudizio.

La storia dei vignaioli è proposta a noi perché non ci creiamo illusioni, rivendicando un diritto di proprietà sulla salvezza e sulla verità. Esse sono e restano dono che si effonde quanto più cresce il dialogo d’amore: “Io sono la vite e voi i tralci: chi rimane in me e io in lui porta molto frutto”. Paolo infine rivolge una serie di consigli, nella parte finale del suo scritto ai cristiani di Filippi. La preghiera genera serenità e gioia anche in mezzo alle angustie, perché porta con sé la pace, che supera ogni attesa e che fa impallidire la pace che il mondo si illude di offrire. Ma alla grazia deve corrispondere un impegno quotidiano e concreto che l’apostolo esemplifica con un breve elenco di virtù morali.

A tutti  una buona settimana. 
Don Emilio