18 FEBBRAIO 2018

Carissimi Parrocchiani,

stiamo riferendo del periodo di esilio vissuto da Davide a motivo della persecuzione di Saul. Dicevo la volta scorsa che questo tempo di prova evidenzia alcuni tratti significativi della personalità di Davide.

Già abbiamo parlato della sua umanità disposta a far prevalere la pietà sul puntiglio. Ora voglio dire qualcosa sulle sue qualità di uomo esperto in strategie militari.

Teniamo presente che Davide, dovendo vivere da rifugiato fuori della terra promessa, nel deserto, si trova a fianco a fianco con i Filistei che sono i nemici di Israele, proprio quei nemici che a suo tempo Davide stesso ha umiliato vincendo in duello il loro eroe Golia. Ora, tutto questo, i Filistei lo ricordano bene.

In questa situazione Davide si vede costretto, per avere salva la vita, a mettere in atto un doppio gioco. Fingendo di essere diventato nemico di Saul e degli Israeliti riesce a trovare accoglienza presso Achis, un re filisteo, dal quale ottiene in concessione per sé e per i suoi uomini la città di Ziklàg, città che – annota la Scrittura – è rimasta poi un possesso di Giuda fino ad oggi (1 Sam 27,6). Ma anche in questa situazione di ambiguità riesce a mantenere relazioni buone con gli anziani di Israele che, dopo Saul, erano tra gli israeliti le persone più autorevoli.

Come si vede, si trattava di un equilibrio non facile da mantenere, estremamente delicato. Eppure, Davide riesce per anni a vivere tra i filistei guadagnandosi la loro fiducia e nello stesso tempo a tenere vivi i legami col suo popolo.

Solo in un caso questo non facile equilibrio ha corso seriamente il rischio di infrangersi. A un cero punto, i Filistei decidono di coalizzarsi e di affrontare in battaglia gli Israeliti. In questo progetto coinvolgono anche il re Achis il quale, a sua volta, coinvolge anche Davide, che è ormai diventato uomo di sua fiducia tanto da averlo nominato sua guardia del corpo (1 Sam 28,2).

Per Davide si profila una situazione davvero imbarazzante e dolorosa. In caso di effettivo coinvolgimento nel conflitto si troverebbe a dover combattere contro il suo popolo. E questa è una cosa che gli ripugna e che non vuole in alcun modo.

È l’intervento della Provvidenza che gli permette di uscire dall’imbarazzante situazione che era venuta a crearsi. Vale la pena ascoltare per intero dal racconto biblico come sono andate le cose. Ma vedremo la prossima volta.

don Luigi Pedrini