CAMMINARE INSIEME dal 17 al 24 marzo 2024

Foglio settimanale della Parrocchia
S. Leonardo Confessore
Tel. 0382 587113
Cell. 335 83 99422

sanleonardoevalle@gmail.com

Calendario Liturgico

Domenica 17():  
ore 8.00: fam. Vitti Emilio e Boggiani Mario
ore 9.30 (alla Motta): Mario ed Alessandra Sacchi
ore 11.00: Mariangela

Lunedì 18: ore 16.30:

Martedì 19 (S. Giuseppe):
ore 16.30 in Chiesa

Mercoledì 20: ore 16.30

Giovedì 21: ore 8.30

Venerdì 22: ore 16.30
Ore 20.30 Via Crucis per il paese

Sabato 23: ore 17.00: Dante e Lina

Domenica 24 (Le Palme):
ore 8.00: per la comunità
ore 9.30 (alla Motta): Agnese e Pietro
ore 11.00: Guerrina e Giuseppe Pessini

Messaggio

Cari fratelli,
la Quaresima volge rapidamente al termine; domenica prossima saremo già alla domenica delle Palme, preludio alla Settimana Santa. Nella Pasqua di Cristo tra Dio e l’uomo si stabilisce quasi un ponte di comunicazione. È l’alleanza nuova, non siglata con sacrifici umani ma con l’oblazione del Figlio, vittima e sacerdote. Il primo spunto di riflessione ci riconduce perciò al tema del sacrificio di Cristo che ci salva e ci coinvolge. Ciò che la lettera agli Ebrei esprime è un Credo condiviso in tutto il Nuovo Testamento: la solidarietà di Gesù con l’uomo sofferente e peccatore, fondata su di una radicale fedeltà a Dio fino alla morte, al sacrificio della vita. Dio risponde accettando questa vita offerta. Il sacrificio è dunque creativo e salvifico. Anche il nostro sacrificio di membra del corpo di Cristo completa ciò che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo: la Chiesa.

Il sacrificio di Cristo non si attua solo nella morte, ma anche in tutta la vicenda pasquale: Gesù non è tanto un martire esemplare per un ideale umanitario. Egli passando attraverso la solidarietà estrema alle qualità più umane, quali la morte ed il dolore, pone in esse il germe dell’eternità e della vita. Per questo tutta la visione cristiana è contemporaneamente realistica ed ottimistica, è carne e spirito, grano morto e spiga matura; è perdere per ritro-vare; è vita terrena e vita eterna; è umiliazione per la glorificazione; è morte e vita; è umanità e divinità. Non dobbiamo ridurre la fede alla sola dimensione orizzontale di impegno concreto contro il male e l’ingiustizia, ma neppure ridurla alla sola spiritualità legata ad un orizzonte nebuloso e lontano. La visione cristiana della vita è come la croce di Cristo, nella visione di S. Agostino: il braccio orizzontale accoglie l’umanità intera e la sua realtà, mentre quella verticale ci indirizza a Dio. Ma i due bracci sono intimamente connessi nel cuore di Cristo uomo e Dio.

A tutti una buona settimana. Don Emilio