13 Settembre 2015

Carissimi Parrocchiani,

la settimana scorsa abbiamo avuto modo di apprezzare la scelta coraggiosa di Mosè che nella situazione drammatica in cui è venuto a trovarsi ha optato per la fede e si è rimesso totalmente nelle mani del Signore.

Ora vorrei invitare ciascuno di noi a riflettere su questa decisione che rivela una fede che si espone al rischio di giocarsi interamente senza lasciarsi intimorire di fronte all’incertezza che comporta il seguire il Signore.

In effetti c’è n’incertezza che sfida la fede e che proviene sia dal di dentro, sia dal di fuori.

C’è, anzitutto, un’incertezza che proviene dall’interno della stessa esperienza di fede: il credente la sperimenta nel momento in cui si dispone a seguire il Signore. Al riguardo, Gesù ci ha espressamente avvertiti: illustrando le condizioni che la sequela richiede dichiara che seguire lui vuol dire affidarsi a uno che “non ha dove posare il capo” (Mt 8,20) e che chiede al discepolo di dargli la precedenza su tutti gli altri legami affettivi: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti” (Mt 8,22). L’incertezza che mette alla prova la fede è costituita da questo non sapere ciò che ci riserva un domani l’andare dietro al Signore.

Oltre a questa, c’è anche un’incertezza che il credente incontra dal di fuori: nasce dal constatare che attorno a sé c’è un mondo che è sempre meno cristiano e che ha una comprensione della vita dissonante con l’insegnamento del Vangelo. Qui la messa alla prova della fede deriva da un senso di estraneità che il credente avverte nei confronti del mondo. Ha l’impressione di essere un po’ strano, come fuori dal mondo, dal momento che vive e testimonia un messaggio che è agli antipodi rispetto alla mentalità dominante.

Da questo punto di vista Mosè rappresenta il credente che ha il coraggio di confrontarsi con queste sfide e che, affidandosi interamente alla Parola di Dio, accetta di seguire fino in fondo le vie misteriose che il Signore gli indica.

Credo che tutto questo abbia qualcosa da dire alla nostra vita. Vi possiamo cogliere un invito verificare la nostra fede. In particolare, a chiederci se siamo disposti a confrontarci con queste sfide e ad affrontarle con la stessa disponibilità all’abbandono nelle mani del Signore di cui dà testimonianza Mosè.

 

Don Luigi Pedrini